LORO E NOI - 30/04/2025
 
“Preparare alla vita” i figli della classe operaia

Nel Senato della Florida è stato presentato un disegno di legge per ridurre le restrizioni all’utilizzo del lavoro minorile. La proposta va nella direzione di consentire il lavoro notturno (anche se il giorno dopo i ragazzi dovessero andare a scuola), di rimuovere il limite di 30 ore di lavoro alla settimana per i sedici-diciassettenni durante il periodo scolastico e il diritto ad una pausa ogni quattro ore. In determinate circostanze, la nuova normativa si applicherebbe anche ai quattordicenni e quindicenni. Un provvedimento che sembra tagliato su misura per facilitare l’impiego degli adolescenti provenienti dalle fasce più povere della popolazione in uno Stato in cui, secondo il think-tank Florida Policy Institute, quasi il 20% degli studenti sono già «cronicamente assenti» dalle scuole.
Secondo il senatore repubblicano Jay Collins, che ha presentato la proposta di legge, le nuove norme servirebbero a ripristinare i diritti dei genitori, i soggetti «più adatti» a prendersi cura dei loro ragazzi e dei loro impegni (Financial Times, 8 aprile).
È spettato alla senatrice Monique Miller fare ricorso alla prevedibile argomentazione che il lavoro notturno per i minori, la riduzione dei limiti alle loro ore lavorative, l’eliminazione delle pause permetterebbero ai ragazzi «di imparare un mestiere e di prepararsi alla vita» (sicuramente tutto questo serve a preparare i proletari fin da giovanissimi ad una vita di sfruttati...).
Venendo a ridursi il bacino di lavoratori immigrati, evidentemente gli arrembanti politici populisti intendono comunque garantire al padronato una riserva di lavoro sottopagato (in fin dei conti gli imprenditori consentono ai ragazzi di «imparare un mestiere»...).
La senatrice Miller, tra l’altro, è aderente all’organizzazione Moms for Liberty (mamme per la libertà) che si prefigge di difendere i minori da insidie come la «propaganda gender» e che, nel dicembre 2022, ha partecipato ad un evento antiabortista, insieme a varie espressioni della galassia dell’estrema destra statunitense, dal titolo Protect the Children, proteggete i bambini (il manifesto, 9 aprile).
Evidentemente, per questi prodi difensori della famiglia e dell’infanzia, “proteggere i bambini” (soprattutto quando sono figli di altri e sono figli della classe operaia) non implica sottrarli allo sfruttamento capitalistico.