LORO E NOI - 30/07/2025
 
Loro e Noi

Lucio Caracciolo, nella rubrica Il Punto della versione online di Limes (28 Luglio), si interroga sull’impotenza degli attori internazionali nel porre fine allo sterminio dei palestinesi da parte dello Stato israeliano: «[…] di fronte allo sterminio dei gaziani per mano israeliana alcuni governanti non solo europei sanno solo ripetere il ritornello “due popoli due Stati”. Arrivando a “riconoscere” lo Stato che non c’è né può esserci mentre quello che c’è s’industria a massacrarne il popolo minando ragioni e fondamenta della sua stessa esistenza. È lecito domandarsi se costoro siano in buona fede oppure no. Nel primo caso, vivono in un loro mondo. Nel secondo, il loro cinismo non ha confini. Poco importa. Conta invece ricordare a noi stessi – tutti noi, perché di innocenti qui proprio non ce ne sono – che la vita ha sempre precedenza sulla terra».
La retorica del “nessuno è innocente” è una retorica autoassolutoria. Se nessuno è innocente sono tutti colpevoli, ma se tutti sono colpevoli la colpevolezza stessa perde di significato, in quanto non è possibile punire tutti, se non tramite il ricorso a illusorie divinità.
In realtà i colpevoli esistono eccome, e non sono “tutti”, così come gli innocenti. Sono forse colpevoli i lavoratori palestinesi, israeliani, statunitensi, dei Paesi europei, ecc. che sono irretiti dalle proprie borghesie, avide, le cui mani grondano sangue dalla notte dei tempi? La sola colpa di questi lavoratori che alla bisogna diventano carne da cannone, tra gli applausi della folla festante, irregimentati dai propri imperialismi, è quella di non riuscire ad emanciparsi politicamente.
Gaza è pienamente inserita in un gioco imperialistico dove le varie borghesie delle potenze regionali, e internazionali, massacrano ed utilizzano il proletariato per portare avanti i propri meschini interessi. Ecco di chi è la colpa, ecco chi è innocente e chi il colpevole. Ma Caracciolo questo non lo può dire in quanto, da apologeta del capitale, deve mettere tutti nello stesso squallido calderone, senza alcuna distinzione di classe: «Il conflitto fra arabi palestinesi ed ebrei israeliani è ormai meccanico. Inumano. Sfigurato da fanatismi irreligiosi in lizza per spezzoni di terra insanguinata. Così si va dritti alla soluzione finale secondo Netanyahu: noi o loro. Illusione: sarà loro e noi...».
Il “noi o loro” e il “loro e noi” indicati dall’editorialista denotano l’appartenenza a una o l’altra frazione borghese, ai veri colpevoli. In questo, è vero, sono tutti uguali. Ma esiste un altro “noi”, il “noi” dell’essere classe salariata, la classe sfruttata, ed un “loro”, la classe degli oppressori, la classe dei padroni. Quando il “noi” finalmente si libererà del “loro”, allora anche per la martoriata Gaza giustizia sarà fatta e i colpevoli, quelli veri, dovranno rispondere delle loro responsabilità di classe.