LORO E NOI - 18/11/2025
 
Cliente invisibile, barbarie evidente

Dopo l’imposizione delle aperture domenicali e di quelle nella maggiorparte dei giorni festivi, dopo la progressiva introduzione delle casse automatiche che, tramite la soppressione di un numero cospicuo di posti di lavoro, impongono al cliente di svolgere gratis il lavoro che prima era pagato, la Grande Distribuzione Organizzata ha ora messo a punto un nuovo e innovativo strumento per individuare e licenziare una quota di quei lavoratori non sufficientemente coinvolti nella mission aziendale. Si tratta del “cliente invisibile”, ovvero un ispettore che fingendosi cliente, nasconde piccoli articoli di scarso valore tra gli spazi presenti in prodotti più grandi (ad esempio gli interstizi presenti tra le lattine in una confezione di birra), allo scopo di cogliere in castagna il cassiere non sufficientemente attento da accorgersi del maltolto o non abbastanza sprovveduto da assumersi ruolo e rischi del vigilantes. A farne le spese stavolta – riporta La Nazione online del 13 novembre – è stato un lavoratore 62enne, sindacalizzato e con moglie invalida, in forza da 13 anni al punto vendita Pam di Siena, che era già stato sottoposto a tale test in un’altra occasione, nella quale era però uscito indenne. Secondo la Filcams Cgil, che ha già proclamato lo stato di agitazione, la Pam lo avrebbe preso di mira anche in merito alla sua anzianità e ai costi maggiori che il suo contratto comporta rispetto ai lavoratori più giovani. Non ci stupirebbe affatto se il lavoratore fosse stato licenziato con l’ausilio di un trucco vigliacco, un inganno di bassa lega, perché era sindacalizzato e come tale avrebbe potuto influenzare la forza lavoro più giovane, perché stante l’età era divenuto “poco performante” (a 62 anni si dovrebbe essere in pensione e non certo a reggere prove d’efficienza per compiacere le tasche del padrone di turno), o perché ha distolto proditoriamente tempo al lavoro per dedicarlo alla moglie invalida. Tuttavia non avendone le prove (anche in considerazione del fatto che l’azienda s’è ovviamente rifiutata di commentare l’accaduto), ci atteniamo alla non meno barbara versione ufficiale, insita nello scopo stesso del vile test: un lavoratore salariato è stato buttato in mezzo a una strada a 62 anni poiché, a causa della sua distrazione, non si è accorto del simulato furto di alcuni articoli del valore di pochi euro. Valore tanto insignificante quanto il capitale, in uno coi suoi agenti, ne attribuisce alla vita e alla dignità di un proletario e della sua famiglia.