LORO E NOI - 23/10/2025
 
Un Paese che cambia

Il Sole 24 Ore del 15 ottobre descrive, da un punto di vista statistico, i cambiamenti delle condizioni sociali conosciuti in Italia negli ultimi anni. Due sono gli aspetti che, più degli altri, colpiscono: l’aumento della povertà generale del Paese e l’incremento delle condizioni di povertà vissute da proletari in attività, da donne o uomini che hanno un lavoro ma che faticano comunque a vivere un’esistenza minimamente dignitosa.
Nel 2024 sono oltre 2,2 milioni le famiglie che vivono condizioni di povertà assoluta, per un totale di 5,7 milioni di individui. Rispetto a soli dieci anni fa, il quadro è notevolmente peggiorato: nel 2014 infatti le famiglie in questa condizione erano 1,47 milioni. La situazione si aggrava per gli immigrati residenti in Italia, l’incidenza della povertà assoluta fra le famiglie con almeno uno straniero è pari al 30,4%, sale al 35,2% nelle famiglie composte esclusivamente da stranieri, mentre scende al 6,2% per le famiglie composte solamente da italiani. Ammontano a 1,28 milioni i minori in povertà assoluta, il 13,8% dei minorenni residenti, mentre è del 15,6% la quota di famiglie con un membro operaio, o che svolge un’occupazione assimilabile, che vive in condizioni di povertà assoluta. L’incidenza della povertà si conferma più alta tra le famiglie ampie, raggiunge il 21,2% tra quelle con cinque e più componenti e l’11,2% tra quelle con quattro, per scendere all’8,6% tra le famiglie di tre componenti, e tra le coppie con tre o più figli quasi una su cinque vive in povertà assoluta, il 19,4% del totale. «Tra le famiglie con persona di riferimento occupata, l’incidenza di povertà nel caso sia lavoratore dipendente è pari all’8,7%, salendo al 15,6% se si tratta di operaio e assimilato». Quella descritta è la fotografia di un Paese che cambia, di una realtà in cui il lavoro non è più garanzia di una vita relativamente stabile e sicura, di una società in cui anche se si possiede un’occupazione si rischia di essere poveri, soprattutto se si hanno figli da mantenere, spese extra da sostenere, problemi non previsti da affrontare. È la fotografia di una condizione proletaria che sta velocemente e sempre più peggiorando, nell’indifferenza di una classe politica che, nel suo insieme, attraverso politiche ideologicamente interclassiste ha, nel corso degli anni, difeso interessi concretamente borghesi. La fotografia di un Paese che ha scelto con le sue politiche di sostenere il capitale, di umiliare il lavoro, di rendere la vita più difficile a milioni di famiglie e individui.